La Resistenza NoTAV nel luogo simbolo della Resistenza barlettana

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La Resistenza NoTAV nel luogo simbolo della Resistenza barlettana.

La storia di un popolo, quello della Val di Susa, che si è trasformato in movimento per opporsi allo stupro di

un territorio, alla realizzazione di una grande opera inutile: la linea ferroviaria alta velocità Torino-Lione.

E’ il racconto di questa lotta di popolo, esattamente come fu la resistenza partigiana, delle ragioni di un

movimento a fare da sfondo alla mostra fotografica di Iskra Coronelli. Una testimonianza sulla resistenza

NoTAV diversa dal solito, diversa dalle scene, alle quali ci hanno abituati, che pretendevano di ridurre

l’opposizione all’ennesimo atto di cementificazione made in Italy ad uno scontro tra un movimento e le

forze dell’ordine. Una testimonianza diversa dalle mille ragioni tecniche che hanno dimostrato l’inutilità di

questa grande opera. Uno sguardo al paradossale degrado in nome di quel progresso che pretende di

migliorarti la qualità della vita privandoti della tua terra, della sua bellezza, della salute. Un ritratto del

dolore che si trasforma in rabbia di un popolo che da oltre 20 anni contrasta a colpi di democrazia

partecipativa la spartizione di territori tra lobby imprenditoriali e politiche, dove un pacchetto di voti vale

più della vita dei cittadini. Una mostra diversa anche nella forma, nella modalità di presentazione. Non

gallerie o luoghi istituzionali, alla portata di pochi e comunque di coloro che in qualche modo già si erano

interessati della questione, ma luoghi della quotidianità, di passaggio, dove incontrare la gente comune

intenta nella propria routine ed offrirle una rappresentazione di quell’esperienza di movimento popolare

che è la più genuina espressione del fare politica dal basso, non solo a parole ma anche nei fatti. Fotografie

in bianco e nero perché, come spiega l’autrice, “…ognuno, dentro di sé, saprà dare i colori giusti” e, perché

no, quasi a voler testimoniare la drammaticità della rovina di un paesaggio, in cui risaltano gli stupendi

colori naturali, distrutto irrimediabilmente dalla mano dell’uomo.

Anche a Barletta la mostra di Iskra Coronelli sarà itinerante, come già accaduto sulla carrozza di un treno,

su una nave tra Civitavecchia e la Sardegna, nei giardini del Politecnico di Torino, nei giardini di Boscoreale,

fuori dalla sede della facoltà di Architettura a Roma, sul ponte Bucci dell’Università della Calabria.

Si parte domenica 16 dicembre 2012, alle 11,00 nell’isola pedonale di Piazza Caduti proseguendo in altri

luoghi “di passaggio” della città. Si concluderà in serata, alle ore 20.00, presso la sede del Collettivo EXIT di

Barletta in Via Mariano Sante, 37 dove si discuterà sulla questione NoTAV e sarà proposto un aperitivo

solidale.  Per arrivare anche allo sguardo più distratto. Per ribadire, nell’incertezza più totale sul futuro del

nostro mare, ancora una volta e con la forza delle immagini che i TERRITORI SONO DI CHI LI VIVE. Si

ringrazia, inoltre, Genuino Clandestino, campagna per la libera lavorazione dei prodotti contadini,  per aver

messo in rete diversa realtà di lotta locali e per aver consentito, come accadrà a Barletta con questa

mostra, il confronto tra realtà di movimento che sui vari territori d’Italia si battono per la difesa del bene

collettivo.

Collettivo Lab_Aut

Collettivo Exit

Genuino Clandestino

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