report assemblea Torino 20-gen 2013

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Per chi vuole farsi un’idea delle premesse del prossimo incontro nazionale

che si terrà in Val di Susa il 19-20-21 aprile

 

 

 

20/01/2013: Incontro a Torino per organizzazione di Genuino Clandestino in Val Susa
19-20-21 Aprile 2013
CA: Campi Aperti-Bologna; tT: terraTERRA-Roma; TiM: Terre in Moto-Milano; E: Etinomia e Val Susa; fA-fiere
dell’Autoproduzione(Gabrio)-Torino; itA: inTerrAzione-Pinerolo, CCP: Coordinamento Contadino Piemontese
Mattia-CA: Si chiede come e quanto è conosciuto l’incontro di Aprile in Valle a livello locale
Alessandra-E: per il momento è conosciuto sul territorio a livello di Etinomia, che è una realtà grossa che comprende
oltre 400 associati, di cui però pochi sono contadini, per cui serve è necessario coinvolgere di più i contadini locali
Nemo-inT: chiede di partire da prima (dimostrando che sul territorio piemontese al momento poca è la conoscenza di
quel che stiamo organizzando!)
Michela-CA: Fa un piccolo excursus sul percorso di GC a Bologna, dalla nascita nel 2001 alla regolarizzazione dei
mercati nel 2009 con conseguenti problemi per le piccole aziende non a norma, CA decide di intraprendere il percorso
di regolarizzazione ma denunciando il controsenso che vivono i piccoli produttori, da li nasce l’interazione con
terraTERRA e la Ragnatela al fine di creare una massa critica per affrontare questo problema da un punto di vista
politico dando forza a livello locale per rilanciare la campagna a livello nazionale.
Fabrizio-tT: sottolinea l’importanza dell’autonomia locale di GC, ovvero la capacità di parlare di diverse agricolture
piuttosto che di una sola, per cui anche in Val Susa è necessario cominciare il percorso sul territorio per arrivare
all’incontro nazionale arricchiti delle esperienze e dei saperi locali.
Cesaretto-tT: GC affronta i problemi di accesso alla terra, la difficoltà per i piccoli produttori a sopravvivere, la
certificazione partecipata, conservazione della biodiversità. In Val Susa le questioni sono legate alla gestione del
territorio, l’accaparramento contro la sovranità alimentare. Se ne deduce che questi temi sono un filo conduttore tra GC
e NOTAV da sviluppare e su cui lavorare per l’incontro. Durante lo scorso incontro a Milano si era pensato di introdurre
dei workshop pratici, Cesaretto propone quello sulla conservazione e scambio dei semi.
Maura-E: indica un altro tema comune, ovvero l’espropriazione delle terre.
Tonino-TiM propone di andare in Clarea in una delle tre giornate.
Alessandra-E risponde che si era pensato per sabato sera un giro alle reti
Cecia-fA: pone l’attenzione affinché la chiamata alle reti sia chiara e condivisa la modalità
Michela-CA: Nella 3 giorni uno sarà dedicato ai tavoli tematici che sono un momento di crescita e condivisione,
dobbiamo però state attent* affinché non sia un succedersi di racconti senza andare avanti nella progettualità di GC
Nemo-itA: in Piemonte c’è ASCI che lavora bene sul tema dell’autocertificazione, e altre reti o associazioni di contadini
da contattare per aprile
Alessandra-E: la Val susa in realtà è molto industrializzata, ormai quasi post industrializzata, è necessario sensibilizzare
le persone sulle problematiche legate alla terra, un tavolo tematico utile potrebbe essere sull’agricoltura in montagna,
per dare qualche strumento ai giovani che vogliono iniziare un percorso di avvicinamento o ritorno alla terra
Fabrizio-tT ritiene che questo appuntamento costituisce un’occasione! Anche in Piemonte sarà l’occasione per costruire
una rete ed un percorso di rivendicazione per l’accesso alla terra. Le tematiche da affrontare dipendono dalle persone, i
temi di GC sono nati perché siamo contadini, per cui nostro è il parametro. Come contadini si fa rete per relazionarsi e
per costruire un percorso che va nello specifico delle battaglie che sono locali ma che ricevono forza e spinta dalla loro
collettivizzazione su scala più ampia, pur mantenendo le specificità locali.
Elena-CA sottolinea che il problema di accesso alla terra non è un problema solo dei contadini ma anche dei co-
produttori/consumatori per cui anche la lotta va intrapresa da entrambi i soggetti.
Cecia-fA: riporta, dalla riunione che c’è stata tra Torinesi a Valsusini, l’idea di creare un percorso di avvicinamento
all’incontro nazionale che sia anche rivolto alla/e città con il fine di coinvolgere e rendere partecipi anche che non lavora
direttamente la terra.
Enrico-CA GC non è un franchising per cui sempre deve esserci grande attenzione a livello locale e alle esigenze
luogo-specifiche
Alessandra-MAIS/CCP: il panorama piemontese non ha ancora costruito relazione tra cittadini e GAS, il CCP1, che
racchiude alcune realtà/associazioni composte da piccoli gruppi di contadini, nasce sulla base di idee, progetti e valori
condivisi dalle associazioni: Rete semi rurali, Campagna popolare per il riconoscimento dell’agricoltura contadina e
vendita diretta nei mercati, garanzia partecipata. In Val Susa dovremmo costruire un percorso di avvicinamento dei GAS,
e ribadisce l’opportunità che GC dà per creare interesse e attivare tale percorso che però non deve esaurirsi con l’evento
ma iniziare prima e continuare dopo. CCP è disponibile ad appoggiare GC e a fare workshop pratici sull’agricoltura di
montagna.
Livio-fA: trova molto stimolante la creazione di legami forti tra contadini e i GAS
1 http://coordinamentocontadinopiemontese.noblogs.org/
Matteo-TiM a Milano il problema è che non ci sono produttori, i contadini arrivano da lontano. Esistevano già alcuni
mercatini nei diversi posti, l’anno scorso i mercatini si sono uniti e si è formata una rete partendo da un tavolo tematico
che ha favorito relazioni tra realtà che agiscono sul territorio e che ha messo in comune le rivendicazioni dei contadini
con i co-produttori.
Rivendica poi la centralità di chi ospita l’evento. A Milano GC è stata la scusa per far un lavoro più ampio in città.
Nemo-itA sottolinea il problema della continuità, riportando come esempio l’incontro di Reclaim the Fields2 organizzato a
Torino l’anno scorso, che ha ospitato circa un centinaio di persone a livello internazionale, ma che, finito l’evento, non ha
lasciato nulla a livello locale, è come se non ci fosse stato.
Tonino-TiM ricorda che i problemi che Torino può incontrare sono comuni alle altre città: ci sono pochi contadini, la
mancanza di partecipazione da parte dei produttori e la disgregazione e ricorda l’utilità del tavolo sulle resistenze
cittadine ad ovviare queste problematiche. Rilancia infine sulla necessità di far partire la campagna per la terra bene
comune.
Carlo-CA ribadisce la massima autonomia al gruppo locale che organizza pur mantenendo come obiettivi l’incontro e le
riflessioni comuni (tavoli tecnici) e per i contadini recuperare un po’ di soldi del viaggio (mercato).
Riporta inoltre alcune riflessioni dal gruppo di Bologna rispetto al contesto e al periodo storico in cui ci troviamo, a partire
dall’autogestione delle comunità territoriali e lo sviluppo di esperienze di cooperazione rispetto alla produzione
alternativa del cibo slegata dalle dinamiche del capitale.
Propone di estendere queste esperienze anche oltre i mercati e le produzioni agricole, e allargare il concetto di
produzioni alternative ad altri aspetti per iniziare a riflettere su altre economie (es: la falegnameria)
Alesssadra-E riporta l’esempio di Mario (associato di Etinomia) che fa il barbiere che, pur essendo stato arrestato nel
maxiprocesso ai No Tav, non ha dovuto chiudere il suo negozio perché si è creato un giro di barbieri che a turno lo
hanno aiutato a tenere aperto.
Spiega poi brevemente la sistemazione a cui si sta lavorando: l’incontro dovrebbe essere a Bussoleno, che si trova in
posizione strategica rispetto alla valle, vi è un polivalente grande che si può affittare per dormire e per attività, posto per
camper, un locale chiamato “la credenza” di appoggio per i pasti e per assemblee, inoltre in valle per dormire ci si può
avvalere dell’ospitalità notav.
Michela-TiM chiede in quali termini si è chiesto al sindaco di Bussoleno lo spazio e se se è stato condiviso con i
produttori il rischio di fare il mercato in piazza. Consiglia comunque di fare richiesta non per un mercato ma per
manifestazione culturale.
Alessandra-E e Cecia-aF sono certe del supporto dei Valsusini che in più occasioni si sono dimostrati solidali con
proposte anche ai limiti della “legalità” per cui questo non dovrebbe costituire problema.
Nemo-itA racconta che a Pinerolo infatti il problema della piazza per i mercati è reale e lo hanno superato al momento
facendoli in luoghi privati.
Tonino-TiM pensa sia dunque necessario aprire una sottoscrizione per contribuire alle spese.
Ricorda inoltre l’importanza delle schede di autocertificazione come fondamentale passo per rivendicare questo
percorso e per informare correttamente chi compra i prodotti.
Nemo-itA pensa servirebbe fare un opuscolo su cosa GC è da distribuire
Cesaretto-tT risponde che non esiste un opuscolo su GC come rete ma esiste molto materiale per presentare i vari
gruppi locali.
Marzia-CA ribadisce l’importanza delle schede di autocertificazione perché in esse vi è la storia di ogni produttore.
Mattia-CA vorrebbe che durante le tre giornate ci sia un momento di spiegazione su cosa è la rete di GC, di introdurre
tra le tavole tematiche una rispetto al giusto prezzo sulla quale a Bo si sta già lavorando, e prevedere alla fine un
momento di autocoscienza per capire a che punto siamo.
Michele-CA ritiene importante mantenere un filo conduttore rispetto a quel che è successo nelle altre città durante gli
incontri precedenti come momento per imparare, e vorrebbe che vengano introdotti un laboratorio per la creazione di
nuovi mercati, e fare questo e altri laboratori che coinvolgano le persone durante il mercato, oltre che un’assemblea
aperta come momento di incontro con la cittadinanza (ad es. sul giusto prezzo)
Alessandra-CCP propone di strutturare la 3 giorni con laboratori pratici in momenti diversi rispetto ai tavoli tematici
Fabrizio-tT ricorda che questi 3 giorni servono alla rete GC e serve mettere dei punti, per cui ben vengano le tavole
tematiche ma chiede che si lavori bene a livello locale per coinvolgere tanti contadini anche prima
Inoltre pensa che sia importante dedicare tempo ad una assemblea plenaria dove condividere le cose uscite dai tavoli
tematici, cosa che ultimamente non ha avuto abbastanza tempo oppure era troppo tardi e tutta* erano sfiniti.
Cesaretto-tT anche rammenta il problema della stanchezza a fine giornata e che bisognerebbe evitare di mettere
l’assemblea plenaria tardi nella giornata.
Quel che si vuole è la costruzione di un cambiamento di modalità sulla produzione contro l’omologazione del cibo o
contro la chiusura di piccole botteghe di artigiani. E chiede come potremmo trasformare le parole sull’accesso alla terra
2
www.reclaimthefields.org
una pratica, ovvero come praticamente iniziare a cambiare questo mondo.
Non si deve ripetere quel che è successo a Milano, ma cercare di far capire bene le tematiche e l’oggetto della
discussione.
Inoltre sottolinea l’importanza di mettere in comune le elaborazioni delle diverse persone/gruppi e le proposte di
cambiamento anche dal punto di vista legislativo
Tonino-TiM riconosce l’importanza di ritrovarsi e di raccontare le esperienze locali poiché ogni mercato ha esperienze
diverse. L’incontro nazionale serve per collettivizzare dei passaggi importanti come quello di trasformare il movimento di
resistenza contadina in un movimento per la costruzione di una economia diversa, ma questo è imprescindibile dalla
condivisione dei saperi e dalla necessità dei singoli gruppi di poter declinare nel proprio territorio la lotta.
L’idea è che si sta andando verso un movimento di resistenza non solo contadino.
Fabrizio-tT pensa che questa sia una proposta che si può discutere, ma è anche necessario continuare a discutere dei
temi cari a GC. Come ad es. il fatto che il prezzo dipenda anche dai soldi pubblici che cadono solo sulle grandi aziende
e questo va a svantaggio dei piccoli produttori.
In città i movimenti occupano case per venire incontro alle esigenza delle persone, dovremmo iniziare ad occupare le
terre per farne orti collettivi e per far si che chi non si può permettere i prodotti possa coltivarseli.
Il discorso della resistenza contadina deve continuare ad esserci, ma declinandolo sul territorio, in città occupare piccoli
spazi.
Nemo-itA rilancia la proposta di arrivare ad aprile con una buona base, ovvero che tante persone già conoscano GC,
organizzando un percorso di avvicinamento, es. proiettare video, organizzare dibattiti.
La parola anticapitalismo non è chiara, ci sono mille modi di essere anticapitalisti; la proprietà privata è una parola
chiave, es. i castagneti della Val Clarea (Val Susa) sono abbandonati da anni ma sono privati dunque non sempre
potrebbe essere semplice recuperare terre abbandonate. In Val Susa ora si lavora su una sana democrazia me parlare
di anticapitalismo è ancora una fase successiva.
Fabrizio-tT ritiene che il discorso sui prezzi, e quindi sul autoreddito, è peculiare per questo momento storico di crisi
economica.
Carlo-CA intende per capitalismo un sistema, non si parla di anticapitalismo ma di confrontarsi su pratiche concrete di
azioni contro il sistema capitalistico, che dobbiamo continuare a fare attraverso gli strumenti che ci siamo dati di
autocertificazione o controllo partecipato.
La progettualità va intesa in termini pratici, ovvero la progettualità deve essere concreta, per es ragionando in termini di
riproducibilità, perché noi si lavora su pratiche concrete.
Ogni realtà locale dovrebbe pensare a questa progettualità mantenendo centrale il tema di accesso alla terra.
L’occasione dell’incontro in Val Susa potrebbe essere un ottimo momento per pensare ad una progettualità concreta.
Laura-CA. Di veramente potente GC ha di mettere insieme i contadini per fare i mercati che sono una cosa concreta,
l’occasione pratica per questa progettualità concreta e riproducibile potrebbe essere un laboratorio di semina, come
momento di costruzione di un orto che venga poi gestito dalla collettività locale.
Nemo-itA fa presente che ad Avigliana (bassa Val Susa) inizierà da febbraio un mercato di contadini organizzato presso
visRabbia (locale legati ai movimenti) anche quella è una ottima occasione per diffondere la 3 giorni.
Mattia-CA porta all’attenzione la proposta passata in mailing list sulla partecipazione di Vandana Shiva a GC e ricorda le
perplessità venute fuori sul fatto che è un personaggio dello star-system nonché vicepresidente di SlowFood.
Cesaretto-tT ritiene che come contestualizzare Vandana Shiva sia un problema nostro per non depotenziare il nostro
evento, ciò nonostante nel campo dei semi può portare riflessioni a livello mondiale, per cui sarebbe interessante
confrontarcisi.
Paolo-tT ricorda che Vandana Shiva ha contattato GC e non il contrario; la sua presenza sarebbe utile per aprire un
confronto sui semi e costituirebbe una grande possibilità di fare rete e non sentirsi isolati. Propone di far partecipare
Vandana Shiva senza darle troppa visibilità, inoltre Vandana stessa ha espresso delle perplessità rispetto a SlowFood.
Cesaretto-tT dice che se si potrebbe anche creare un evento a se per confrontarsi con lei, magari a settembre.
Alessandra-CCP se il punto è di voler avere un confronto con altre persone sui semi, propone come alternativa di
contattare la Rete Semi Rurali che lavora a livello naz ed europeo e che tecnicamente potrebbe dare un apporto
significativo.
Michela-CA propone che a Vandana Shiva venga lasciato lo spazio per un cappello introduttivo al workshop sui semi
Tonino-TiM auspica che il livello di confronto con Vandana Shiva sia sulla difesa della terra, sui semi e sulla sovranità
alimentare, noi raccontiamo cosa succede in Italia, e lei ci racconta cosa succede nel mondo. Sarebbe meglio farlo
domenica.
Nemo-itA propone che se Vandana viene deve essere completamente a sue spese oppure di invitare un’altra persona
dell’associazione Nardania
Paolo-TiM non vorrebbe che la questione Vandana Shiva prevaricasse l’organizzazione e gestione delle 3 giornate, per
cui propone di aprire con lei un confronto ma lasciando tempi di maturazione più lunghi.
Angela pensa che chiamare qualcun altro del movimento sia un escamotage per aggirare il problema.
Anna-TiM ha conosciuto in India Vandana Shiva e dice che è un movimento dal basso e che dipende da noi la
dimensione che gli diamo. Propone come compromesso di organizzare un confronto e incontro prima della 3 giorni,
sfruttando la sua notorietà per lanciare l’incontro in Val Susa.
Alessandra-CCP crede che sia molto rischioso portare in Valle, e propone di dire di no a Vandana per questa volta
perché da un punto di vista organizzativo sarebbe molto difficile da gestire la sua presenza.
ORGANIZZAZIONE
Si pensa che Venerdì sera non ci sarà grande affluenza di Torinesi o di Valligiani; non esistendo al momento mercati GC
in Val di Susa si pensa che molte persone che arriveranno alla tre giorni non conoscano bene la rete.
Con questa premessa Michela-CA propone che Venerdì sera ci sia un confronto sull’organizzazione di Sabato e
Domenica (tavole tematiche e workshop), poiché tale momento di confronto normalmente viene a mancare a causa
spesso ritardi nella giornata delle tavole tematiche.
Michele-CA propone che il cappello introduttivo su cosa è la rete di GC venga fatto da 2o3 persone all’interno dei singoli
tavoli tematici, per cui ogni tavolo avrà una prima parte introduttiva su cosa è GC e di confronto sulle singole esperienze
ed una seconda parte portata avanti da chi organizza il tavolo tematico che miri ad andare avanti sul tema.
Germana-CA sostiene che bisogna organizzare prima i tavoli tematici, ed arrivare all’incontro con materiale,
l’organizzazione è a carico di chi propone il tema. Chi propone e gestisce i tavoli deve dare degli strumenti all’assemblea
per non lasciare al caso la gestione del gruppo.
Cesaretto-tT propone di arrivare venerdì sera con il materiale rispetto al tema su cui ogni gruppo locale sta lavorando
Carlo-CA: è necessario uno sforzo di progettazione, la rete è nata come slogan, GC era un antimarchio che ha
funzionato, per cui se vogliamo andare oltre l’agricoltura si dovrebbero creare altri slogan
Germana-CA propone infine che i vari gruppi territoriali si riferiscano agli organizzatori di Torino e Val Susa. Un ulteriore
strumento di comunicazione è l’invio di un report nella mailing list della rete per condividere le idee e proposte delle varie
assemblee locali.
Rispetto al cucinare si è pensato di chiedere ai gruppi di Cuochi di Strada di aiutare.
Argomenti trattati a che sono a se stanti:
GESTIONE E COSTRUZIONE DEI MERCATI
Cecia-fA chiede se e come ammettere all’ultimo momento nuovo contadini che vogliono partecipare al mercato.
Carlo-CA risponde che è molto diverso il lavoro di costruzione di un appuntamento fisso ovvero di un mercato che si
vuole dare una certa progettualità, in questi casi è bene non ammettere nessuno all’ultimo minuto ma parlarne sempre in
assemblea prima. Altra cosa invece è l’”evento GC nazionale” dove questo percorso non c’è in quanto evento unico,
almeno di tale portata, per cui è anche difficile capire chi può fare il mercato e chi no, in questi casi si lascia aperta la
partecipazione anche all’ultimo momento.
Tonino-TiM dice che moltissimi produttori temono la parola clandestino per cui il problema di avere dei produttori che
contadini non sono non dovrebbe sussistere.
Alessandra-E pensa che dobbiamo cmq stabilire un massimo di posti, che potrebbe essere 80.
Usiamo la mailing list per capire quanti banche saranno presenti al mercato dal nazionale.
FOTO INCHIESTA SULLA VARIANTE DI VALICO
Mattia-CA propone di organizzare per la serata di sabato una lettura con foto di un giornalista indipendente sulla variante
di valico essendo una grande opera fronteggiata dalla popolazione e avendo molte cose in comune con la lotta No Tav.
Viene deciso in assemblea che questo potrebbe essere uno dei momenti del percorso di avvicinamento ma di non
caricare la serata.
idee:


dopo la nostra riunione sono stata contattata da un GAS, a cui avevamo girato l’invito, che ci propone di far
coincidere il prossimo mercato con l’arrivo delle arance di Equosud per avvicinare i GAS a GC
abbiamo parlato con Cesaretto che farebbe (domenica) il workshop sui semi, nell’ottica di far partire qualcosa di
concreto con questo incontro, si è pensato di seminare un pezzo di terra da lasciare alla cittadinanza, magari
con qualche persona di riferimento per iniziare, (abbiamo pensato a qualcuno della Credenza). Per questo
dobbiamo: cercare il pezzo di terra adatto (Ale-E), cercare consenso tra le persone di Bussoleno cosi quando
andiamo a preparare il terreno già abbiamo qualche “locale” disponibile ad aiutare e portare avanti l’orto.

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