03/05 INCONTRO CON HUGO BLANCO

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Manchette Hugo Blanco

03/05 INCONTRO CON HUGO BLANCO

BENVENUTO COMPAGNO HUGO BLANCO!

La Comune del Crocicchio e TerraRivolta  invitano tutte e tutti all’assemblea pubblica per la presentazione del libro

“NOI, GLI INDIOS. LE LOTTE PER LA TERRA IN PERÙ” di HUGO BLANCO_NOVA DELPHI

DOMENICA 3 MAGGIO H. 15,30_  PIAZZA NUCCITELLI PERSIANI PIGNETO ROMA

Scarica il testo di invito alla discussione: Hugo Blanco

Saranno presenti e interverranno alla discussioni :

TerraTerra, GenuinoClandestino, Mondeggi Fattoria senza Padroni, TerraRivolta, La Comune del Crocicchio, Fucina62

Onorati dalla sua presenza, ci confrontiamo con lui sull’attuale importanza della relazione tra le comunità in lotta, urbane e rurali, impegnate nell’intensificare le loro relazioni reciproche per trovare momenti forti di condivisione; sul fenomeno della gentrificazione che stiamo vivendo nel nostro territorio una volta ricco di socialità e di relazioni umane e produttive a misura di uomo, donna e bambino e oggi oggetto di speculazione immobiliare, “valorizzazione” e “riqualificazione” e una sempre crescente militarizzazione per reprimere i movimenti che, faticosamente, provano a immaginare un modo diverso di vivere la città.

Hugo Blanco ha percorso le storie del Perù e dell’America Latina, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, sempre schierato con i popoli in lotta, in particolare con le comunità quechua della sierra. Figlio del “Perù profondo”, Blanco narra in questo libro le principali tappe della sua vita: i primi sindacati rurali, la riforma agraria, la lotta armata, la detenzione a El Frontòn, gli scioperi ad oltranza, la campagna internazionale contro la condanna a morte…

 

Hugo Blanco è da quasi mezzo secolo referenza e simbolo delle straordinarie lotte contadine e indigene nelle Ande peruviane. Nel 1962 insieme ai contadini della valle La Convencion y Lares, stanchi di aspettare la riforma agraria, occupano le terre dei latifondisti. Per questa rivolta, è condannato a morte ma la sua esecuzione viene sospesa grazie alla campagna sostenuta anche da Jean Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Bertrand Russel ed Ernesto Guevara, e trasformata a venticinque anni di carcere. Per quasi tutta la sua vita è costretto a esili forzati (Cile, Argentina, Messico) e al carcere. Oggi appoggia attivamente l’esperienza zapatista, come il CRIC colombiano e le lotte per l’acqua e contro la devastazione ambientale in America Latina. Ha fondato con il suo collettivo un mensile: Lucha Indigena; si batte contro le multinazionali del cibo e quelle minerarie per la difesa delle terre autogestite dalle comunità indigene e contadine.

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