La Cooperativa Integral Catalana ospite a Genuino Clandestino

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GC_303101bAll’interno dell’ INCONTRO NAZIONALE GC: Milano – 30/31 ottobre – 01 novembre abbiamo deciso di invitare l’esperienza della Cooperativa Integral Catalana (CIC) per raccontare la loro interessante esperienza nel tavolo dal tema  “Nuovi modelli sociali ed economici di autogoverno dei territori” insieme alla comunità curda che ci parlerà invece del Confederalismo Democratico del Rojava.

Scriviamo quest’articolo quindi con l’intento di fornire un pò di informazioni che raccontino questo progetto (conta più o meno 5/6 mila persone tra singoli, gruppi e associazione)  che gia nelle prime righe del proprio sito si definisce cosi: “Iniziativa in transizione per la trasformazione sociale dal basso, attraverso l’autogestione, l’autoorganizzazione ed il lavoro in rete.”

 Ma come si organizza e di che cosa si occupa la CIC ?CIC

La Cooperativa Integral Catalana è una cooperativa che si organizza attarverso assemblee, commissioni e gruppi di lavoro, su base territoriale e, attraverso un nuovo sistema economico basato sulla disobbedienza fiscale e differenti monete alternative, genera un nuovo “Sistema Pubblico Cooperativo” che si occupa di salute, alimentazione, educazione, abitazione.

I principi a cui si richiama la CIC sono :

Trasformazione Sociale

  • Interesse al bene comune  e allo star bene con se stessi
  • Staccarsi dal materialismo
  • Cooperazione e solidarietà nella trasformazione sociale.
  • Transizione basata nel giorno per giorno e nell’avvicinarsi sempre più a convertire l’utopìa in realtà
  • Relazione diretta tra l’azione pratica e la sua teoria.
  • Cooperativa inclusiva e reticolata per tutta la società

 

Società

  • Equità e giustizia sociale
  • Eguaglianza nella diversità
  • Autorealizzazione e reciproco aiuto
  • Compromesso e autocritica
  • Condividere con tutta la società le nostre esperienze.

Economia

  • Attendere alle necessità delle persone prima di qualsiasi altro interesse e ciascuno apportando secondo le proprie possibilità.
  • La moneta è un sistema di misura dell’intercambio tra le persone della comunità, escludendo l’accumulo come obiettivo.
  • Si promuovono altre forme non monetarie di intercambio: economia gratuita, intercambio diretto, economia comunitaria.
  • Stabilire relazioni economiche tra i produttori e consumatori: la cooperativa orienterà per poter calcolare i prezzi giusti sulla base dei suoi costi, le sue proprie necessità e quelle dei consumatori.
  • La cooperativa informerà i produttori delle necessità dei consumatori per orientare le loro produzioni.
  • Gli ECOcoop (la moneta della cooperativa) non saranno mai convertibili in euro e non si accetta nessun tipo di interesse nel suo prestito.

Ecologia

  • Ecologia e permacultura
  • Decrescimento e sostenibilità

Organizzazione politica

  • Democrazia: diretta, deliberativa, partecipativa.
  • Autogestione e decentralizzazione.
  • Trasparenza.
  • Sussidiarietà: dal fatto locale al globale.
  • Assemblearismo

 

La  CIC è una cooperativa “legalmente” riconosciuta che ha deciso di utilizare ” …le cooperative come uno strumento collettivo rompendo il modello un progetto, una cooperativa.In generale, utilizziamo le cooperative di consumatori (e utenti) e di servizi, cioè, cooperative miste, per realizzare l’attività economica, la gestione degli associati e del capitale sociale generale della cooperativa integrale. D’altra parte, utilizziamo le cooperative di consumatori (e utenti) per la gestione di beni immobili… Non possiamo ovviare a che la costituzione e il mantenimento di una cooperativa sia un compito che richiede la interazione burocratica con la struttura dello Stato, e per questo non è questione di costituire una cooperativa per ognuna delle iniziative autogestionate che nascano. La chiave sta nell’utilizzare le cooperative come strumenti collettivi, riducendo al massimo la gestione e l’impiego di tempo in tutto il tortuoso processo burocratico. Quella proprietà che passa ad una cooperativa i cui statuti impediscano le speculazioni e il lucro, è una proprietà che esce dal capitalismo e dallo Stato e passa ad essere un bene comune.”

Questo a livello formale è abbastanza chiaro, ma ad un livello più alto: “Le Cooperative Integrali sono un modello per sovvertire la realtá selvaggia che soffriamo come società e come parte implicata nel sistema di dominazione capitalista, gestito solo da alcune persone ma con l’appoggio e il mantenimento dell’apparato statale, che è ciò che lo alimenta. Pertanto, una Cooperativa Integrale è uno strumento per costruire un contropotere dalla base, partendo dall’autogestione, la autoorganizzazione e la democrazia diretta, e che ci permette transitare dallo stato attuale di dipendenza dalla struttura del sistema, verso uno scenario di libertà con piena coscienza, libero da autorità, e dove tutti possono svilupparsi nell’uguaglianza di condizioni e di opportunità. È una proposta costruttiva di disobbedienza e di autogestione generalizzata per ricostruire la società dal basso (in tutti gli ambiti e in modo integrale) e recuperare le relazioni umane affettive, di prossimità e basate sulla fiducia.”

Di seguito una video intervista a uno dei fondatori e un Intervista tratta dal sito MilanoInMovimento

 

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