REPORT INCONTRO NAZIONALE TERNI

23/25 SETTEMBRE

Report PLENARIA – GC Terni

odg:

– terremoto

– autotutela/cassa mutuo soccorso

– report dei tavoli

– varie

TERREMOTO

vengono descritte alcune situazioni a seguito del terribile terremoto tra Abruzzo e marche di agosto. alcuni compagni e piccole aziende agricole hanno perso tutto e ci si chiede come si possono aiutare. la situazione nelle zone terremotate è iper militarizzata con tutte le conseguenze del caso, tra cui anche la mancanza di accesso ai prodotti locali.

in particolare si è parlato della richiesta della sindaca di Bolognola, paese andato distrutto, che ci ha contattati per far ripartire i mercati partendo dalle autoproduzioni e dalla vendita di ciò che il territorio offre.

Michele e gege di seminterrati l’hanno incontrata e hanno raccontato, a parte la difficoltà di agibilità in quelle aree per via della militarizzazione, che la collaborazione per la costruzione di un percorso insieme sembra possibile (aggiungete!!)

AUTOTUTELA/CASSA MUTUO SOCCORSO

viene posta la questione di chi viene fermato oppure ha la produzione bloccata per le minacce subite (es. fabietto e le multe a caicocci in questo momento).

le soluzioni proposte sono 4:

1- il tavolo spacci/monete locali propone di incentivare la distribuzione di questi prodotti tra le varie reti per smaltirli in modo più rapido e diffuso sui territori

2- creazione di lotta politica comune

3- nell’ottica di creare strategie per autodifesa, far partire un gruppo di studio che porti al prossimo gc proposte per immaginare strumenti di autotutela (referenti: Giovanni Pandolfini e Giovanni di Montella)

4- mettere in piedi una cassa di mutuo soccorso. su questo punto le opinioni erano piuttosto discordanti ma si è convenuto che ciascuna rete si organizza per avere una propria cassa di mutuo soccorso, ogni rete rende trasparente quanto ha accantonato e quanto destina per il mutuo soccorso, ognuno secondo le proprie possibilità. I soldi pervenuti dalle diverse reti vengono gestiti da chi ha lanciato l’emergenza.

metodi per far partire le casse di mutuo soccorso locali :

– gruppo comunicazione lancia l’idea di stampare e vendere il nuovo Dvd in lavorazione nelle varie reti

– gruppo cucina propone che ad ogni evento si cucina un piatto benefit cassa mutuo soccorso.

la solidarietà non deve però solo passare dall aiuto economico ma anche dalla costruzione di momenti di lotta comuni (punto3).

REPORT DAI TAVOLI DI LAVORO DELLA MATTINA

ogni tavolo manderà suo report, qui indico solo le proposte che abbiamo collettivamente discusso e approvato.

– tavolo prodotti GC propone di cambiare il ma aggiungendo la seguente frase e di mettere al fondo la data dell’aggiornamento approvato.

“un singolo produttore che rivendica l’appartenenza approvato questo movimento deve comunque far riferimento ed entrare in relazione con la rete più vicina”

ed in fondo aggiungere “e nelle modalità” alla penultima frase che dice “chiunque si riconosca nei principi e nelle modalità di questo manifesto potrà divulgare… “

VARIE

– viene letta la mail della rete Sardegna

– si annuncia che una nuova rete è nata a Reggio Calabria

– il 7-8-9 ottobre a mondeggi incontro con la figlia di Berta Caceres, indigena e attivista honduregna uccisa a marzo

– eat the rich ha presentato l’opuscolo del cammino in Sardegna che ha attraversato e incontrato i territori oggetto di devastazioni, disponibile anche online sul loro blog

Report tavolo cucine autogestite – GC Terni

Presenti

Persone che fanno parte di queste realtà: Eco Mercato (Jesi), GC Toscana, Eat the Rich

(Bologna), Mercato Brado (Terni), Mondeggi (Bagno a Ripoli) più altre provenienti da

diversi territori (Isernia, Orvieto, Roma).

  1. Presupposti delle cucine autogestite GC

Eat the Rich introduce il tavolo facendo un riepilogo del percorso fatto finora: il tavolo

nasce al GC di Pesaro (2014) dall’esigenza di definire la cucina popolare autogestita

come forma di resistenza e di riappopriazione che tiene insieme lotte contadine e

cittadine, e come strumento per accedere a un cibo libero da sfruttamento, genuino e

clandestino. Quest’anno si è svolto a Bologna il primo festival delle cucine popolari

autogestite nel quale si è ampliata la rete delle “cucine in movimento” (mailing list nata

dal GC di Pesaro); nelle varie occasioni di incontro, quest’anno si è discusso

principalmente della filiera e dell’approvvigionamento delle cucine; di sfruttamento

umano e animale; di forme di organizzazione interna delle cucine, di autoreddito, di

moneta alternativa; di lanciare una rete di “cucine resistenti” anche itineranti, che

sostengano le mobilitazioni in corso nei diversi territori.

Ridefinaimo insieme i punti indispensabili per portare avanti un progetto di cucina

autogestita genuina e clandestina:

– il luogo e gli strumenti per sostenere la cucina (fissa o itinerante)

– la rete di relazioni tra persone che abitano la cucina e coi produttori da cui rifornirsi

– le materie prime: su questo aspetto, rispetto ad altre cucine in circuiti di movimento

che scelgono di rifornirsi dalla gdo, le cucine GC scelgono come atto politico di

appoggiare la filiera corta, la relazione diretta e l’agricoltura contadina biologica per non

alimentare il sistema dell’agricoltura industrializzata e della gdo dentro al quale non ci

riconosciamo.

  1. Materie prime, approvvigionamento e scambio

Dopo un confronto tra i presenti su come fare i rifornimenti per le cucine, decidiamo di

fare una sorta di mappatura dei produttori da cui è possibile trovare i prodotti base della

cucina e cioè cereali, pasta, farina, legumi e olio. Con questo vogliamo condividere i

contatti dei produttori da cui scegliamo di rifornire le cucine e appoggiare i piccoli

produttori delle reti locali. Condividendo il fatto che non intendiamo spingere la

distribuzione su larga scala, invitiamo le cucine a rifornirsi il più possibile dai produttori

della propria rete locale, anche costruendo il piatto sulla base dei prodotti disponibili nel

proprio territorio. La mappatura infatti può essere utile nel caso in cui i prodotti della

rete locale non coprono le necessità della cucina. La mappatura andrebbe sul sito e per

tutelare i singoli produttori possiamo indicare la rete territoriale di riferimento.

Ci diamo un po’ di tempo per organizzare la mappatura, intanto ognuno contatta i

produttori da cui si rifornisce e chiede interesse/disponibilità ad aderire alla mappatura,

e quale forma di scambio può essere più appropriata.

  1. Buone pratiche/regole/garanzia partecipata delle cucine

Era già venuta fuori in passato la proposta di raccogliere una serie di “buone pratiche”

per le cucine, una sorta di regole che riteniamo sensate da applicare nella lavorazione dei

prodotti in cucina. Non si tratta di seguire la HACCP, ma di condividere dei saperi e delle

pratiche utili in cucina (alcuni lavorano in cucina in modo professionale) e di autoformarci

sull’igiene degli alimenti, la trasformazione e la conservazione. Oltre all’autoformazione,

questa è una forma di tutela che le cucine vogliono darsi e che si può estendere alla

costruzione della garanzia partecipata delle cucine.

  1. Autoreddito

Torna l’esigenza di parlare di autoreddito, nodo critico in particolare per chi fa cucina

dentro agli spazi sociali. Anche in questo caso, tra i presenti ci sono sensibilità diverse

rispetto al tema, che prende forme diverse in base a chi porta avanti il progetto della

cucina. Anche se non pensiamo sia questa la sede in cui affrontare in profondità la

questione, riconosciamo che il tema si pone e che vogliamo continuare a confrontarci.

  1. Autofinanziamento

La cucina può essere un modo per fare cassa per GC: come era stata fatta la cucinata di

piazza al GC di Milano, durante gli incontri nazionali e in particolare nella giornata di

mercato si potrebbe organizzare una cucina di strada, facendo anche un piatto semplice

(tipo una zuppa) coi prodotti che vengono dalle reti, per portare le cucine al mercato e

per fare banalmente cassa.

  1. Cucine resistenti/in movimento

Vengono riportati alcuni spunti che sono girati nella lista “cucine in movimento”: visto il

punto di partenza cioè di cucina come forma di resistenza, viene condivisa la proposta di

costruire una rete di cucine che siano disponibili a mobilitarsi e a organizzare staffette

solidali com’era successo lo scorso anno a partire da Eat the Rich e Campi Aperti. Una

sorta di progetto di cucina popolare itinerante che ha anche lo scopo di raccogliere

esperienze di lotta, di diffonderle e scambiarle. Ci impegnamo a diffondere via mail

situazioni in cui la cucina può essere di supporto.

  1. Comunicazione/comunicabilità

Sito: da coordinare col gruppo comunicazione. Manca sul sito di GC una descrizione dei

progetti di cucina autogestita. Va costruita anche la sezione in cui raccogliere la

mappatura dei produttori. Esiste già il dominio cucineinmovimento.org attivato dopo il

festival di Bologna, ma non ci sono ancora contenuti: va capito quali vanno in un sito e

quali nell’altro, con tutti i link del caso tra l’uno e l’altro (tanto se ne occupa sempre

Yuri!!)

Mailing list: raccogliamo le mail e ci inseriamo tutti in “cucine in movimento” e in base al

tipo di comunicazione che ci dobbiamo scambiare utilizziamo la lista GC, quella delle

cucine, tutte e due, oppure per cose puntuali organizzative in questa primissima fase,

prima di diffonderle nelle liste, utilizziamo l’indirizzario raccolto al tavolo.

  1. Manifesto delle cucine GC

A partire dalle discussioni fatte durante il tavolo, decidiamo di fare un “Manifesto delle

cucine genuine e clandestine”, come un’estensione del Manifesto di GC in cui ribadire

alcuni punti:

  • cucina orizzontale e antigerarchica
  • eticità della materia prima
  • cucina colta e responsabile, nel rispetto della vitalità del prodotto e del lavoro di

chi lo produce (da costruire la garanzia partecipata delle cucine)

  • politicità del/nel piatto
  1. Prossimo incontro delle cucine autogestite

Per continuare a lavorare su questi aspetti, in particolare per concentrarci sulla

mappatura per l’approvvigionamento dei prodotti base e sulla garanzia partecipata delle

cucine, ci incontriamo a Mondeggi il 26-27 novembre oppure il 3-4 dicembre (da

confermare la disponibilità dei mondeggini). In questo incontro di 2 gg dedicheremo

anche un tempo al tema dell’autoreddito.

L’organizzazione dell’incontro sarà condivisa e non solo a carico dei mondeggini, quindi

dobbiamo organizzare i lavori, portare i prodotti dalle reti locali (così li mappiamo

mangiandoceli!), fare i turni per la cucina e la cura degli spazi in autogestione.

Hasta Mondeggi!

Report tavolo comunicazione autogestita – GC Terni

presenti: Enrico: viticoltore Terra terra roma ///  Luca: neofita GC ///  Yuri: cuoco e grafico ex SFM attualmente senza fissa dimora, milano /// Cri: informatica, campiaperti bologna ///  loretta:  radici domani , trieste /// marcello: capraro, mercato brado terni /// germano: genuino amiatino, centralizero  /// giacomo: grafico, seminterrati, marche  /// papavero, perugina  /// mauro, taranto contadino, videomeker, movimento terre /// lucio, mercato brado terni  /// pippo, supporto gruppo comunicazione terra terra roma e gc      

ODG:       

1_ ogni rete come fa?.. organizzazione e comunicazione       

3_ comunicazione interna & esterna: mailinglist/sito    internet/social/ufficio stampa… proposte!       

4_ documentario video       

5_ punti da discutere la prossima volta o in lista   

________________________________________________________________       

1)  CHE MEZZI DI COMUNICAZIONE USIAMO NELLE RETI LOCALI

e GC NAZIONALE

BOLOGNA – CAMPIAPERTI:       

-newsletter campiaperti -mailinglist assemblea – 5 mailinglist di mercato (scaravilli, vag, xm, labas, savena)  -assemblee generali ogni 3 mesi  – assemblee di mercato una al mese       

-sito web campiaperti.org  – tazebau al mercato       

-2 persone che smistano la comunicazione di persona e dalla mail info@campiaperti.org – fb

TRIESTE – RADICI DOMACI:       

-assemblea  – mailing lista radici domaci – mercato comunicazione diretta e con volantini  – fb

TERNI e VITERBO – MERCATO BRADO:       

-assemblea – mailinglist  – volantini al mercato – eventi in città con altre realtà a cucinare, tipo “catering” – radio voce contadina (trasmissione) su Radio galileo  – portavoce fittizio   

ROMA – TERRA TERRA       

-asemblea -mailinglist assemblea  tt  – mailinglist allargata -newsletter (inattiva questo anno)  -mailinglist rete cittadina (inattiva questo anno)

-mailinglist Garanzia Partecipata (mailinglist allargata anche ai GAS)       

-sito web – fb  – volantini nelle realtà ospitanti: centri sociali, comitati territoriali, associazioni       

-tentativo di rete cittadina (fallito,come progettopolitico, non come spazio di mercato)       

-attacchinaggio – mailing list sui prodotti deimercati  – mailing list del lazio orientale (zolle nomadi)  –

1 smistatore di comunicazioni per la rete (? volontario ?)

AMIATA – GENUINO AMIATINO       

-assemblea – mailing list interna  – blog – pagina fb  – spazi comuni: crowfounding per un mulino – orto comune – spazio del GAS -comunicazione e volantini ai mercati    

MARCHE – SEMINTERRATI       

riunione una volta al mese di assemblee sparse sul territorio       

PERUGIA – TERRA FUORI MERCATO       

-riunione una volta al mese – attacchinaggio sui muri  

PUGLIA/BASILICATA – MOVIMENTO TERRE       

-assemblea, mensile, in strada, durante il mercato di piazza che riunisce tutte le realtà

-assemblea generale, due volte l’anno, prescindendo dal momento mercato

-mailing list generale

-mailing list interne, ogni gruppo d’acquisto e ogni esperienza territoriale ne ha una

-attacchinaggio – facciabook – blog internet (per troppo tempo accantonato e adesso in fase di lavorazione)

MILANO – SPAZIO FUORI MERCATO raccontato da Yuri ex SFM – attualmente senza fissa dimora

(FUORIMERCATO PRESENTE IN ALTRI TAVOLI)     

-mailinglist interna -sito web – pagina fb – relazioni tramite mercati, piazze comuni, centri sociali, gas – assemblea ogni 2 settimane – volantinaggio – attacchinaggio

GENUINO CLANDESTINO cosa abbiamo:       

mailing liste generale con alcuni referenti delle reti ed altri che hanno aderito dall’inizio       

-mailing list comunicazione – mailing list semi – pagina fb – twitter – riunione ogni 6 mesi       

-volantino dei prodotti – manifesto al secondo aggiornaemnto (09/2016) – un libro racconti e fotografie – un documentario di inizio della campagna (insuTV)   

2) cosa siamo?

reti territoriali – progetto GC – parte dei conflitti (sia territoriali che nazionali)    

i livelli di comunicazione che ci interessano:       

-interna di GC – esterna di GC – tra e nelle reti territoriali (livello di legame) GC si fonda comunque su un allargamento misurato ma continuo basato sulla fiducia (corregete se sbaglio), ma si era chiesto un incontro intermedio, per chiarire e provare a slegarei conflitti dell’ultimo anno.

NECESSITA’.. a braccio       

Necessitiamo di una storiografia delle realtà territoriali per descrivere le idee delle assemblee e l’evolversi e conoscersi di più;       

-relazionarsi con movimenti simili (senza diluirsi o perdere il messaggio)       

-rafforzare una idea di gruppo GC incarnato nelle pratiche territoriali che sono differenti ma concordi       

-nei passati 2 anni l’immaginario di GC si diffondeva, anche in concomitanza della campagna NOEXPO, che delineava percorsi ed idee politiche (semi, accesso alla terra..). Non sono rientrati i contatti però, nè i report prodotti.       

-empasse di chi viene al gruppo GC ma non si è informato prima dal gruppo territoriale di provenienza e quindi riparte da zero nelle  discussioni.

3) Come comunichiamo.. ricette già applicate:

PRIMA (lunga, circa un anno)       

i documenti GC, come il manifesto ed i volantini dei pèrodotti, sono discussi e decisi nelle assemblee nazionali GC       

SECONDA (breve, mensilmente)       

gli incontri territoriali, che firmano i manifesti come realtà che aderiscono a GC   

__proposta!___

TERZA

Incontri ogni circa 3 mesi come GRUPPO DI CORRISPONDENZA (scelti dalle reti a turno) per far uscire materiale di GC in tempo più breve ed utilizzando l’interlocutore fittizio Andrea Zappa  {chi da una mano?}

Prossimo incontro: 7-8-9 ottobre Mondeggi {ci sarà un gruppo di corrispondenza? la data è sui siti di tutte le reti?}

Altre proposte:       

-RSS dei siti territoriali sul sito GC e viceversa {chi da una  mano?}   

-ribadire la necessità che i tavoli GC mandino i report e siano consultabili dalla rete territoriale    

-fanzine organizzata tra le reti e stampata per il nazionale con i contributi di tutti  {chi da una mano?}

Mauro: Vi propongo un contributo scritto da inserire nella fanzine sul progetto di realizzazione del documentario, che contemporaneamente è una spiegazione delle forme di collaborazione territoriale di cui abbiam bisogno e una forma di prima promozione

-kit diffusione volantini al mercato e scheda GP {chi da una mano?}  

-rendere disponibili sul sito le immagini che si usano per i  volantini territoriali {chi da una mano?}

Mauro: Da MOVIMENTO TERRE possiamo contribuire subito con la mostra  delle locandine realizzate per le nostre fiere generali dell’autoproduzione (quella mensile che ci riunisce tutti)

4) Secondo documentario genuino clandestino, iniziato nel dicembre 2014

dall’esperienza di Taranto e poi allargato ai successivi GC.       

Pubblicazione fisica: 100 copie (da masterizzare ognuno per la    propria rete), quindi tot..circa 2000 + copertina {chi da una mano?} e adesivo gc

Copie digitali: su youtube, vimeo e arkiwi.org

Sarà pronto per il prossimo GC a Bologna. Si sono decise 3 chiavi di usufruizione:

integrale, a pezzi territoriali, a pezzi tematici {chi da una mano? Pippo}

Mauro: Per il montaggio generale ribadisco la proposta di portarvi a bologna un primo montaggio, così ne parliamo col film negli occhi; per i montaggi territoriali praticamente già li abbiamo, perchè ho preparato dei premontaggi che abbiamo visionato in questi 2 anni in ogni assemblea generale di Genuino Clandestino. Questi montaggi sono nel dvd che vi ho portato (scusate la qualità del video, ma doveva entrare tutto in 4 gb!). Guardateli,così capiamo se vanno bene per quello “spezzettamento” territoriale del film a cui abbiam pensato. Magari, per ognuno di essi possiamo anche realizzare un trailer di 2 minuti da usare nel web per la promozione. Io comunque li pubblicherei contestualmente al film, non prima; prima del film potremmo lanciare magari i trailer, per richiamare l’attenzione prima dell’uscita del film.

Ultima cosa: vorrei cercare delle collaborazioni con chi si occupa di “animazione”, come vi dicevo durante l’assemblea. Vorrei inserire nel film dei pezzi in animazione; già Yuri si è detto disponibile, ma credo sarebbe corretto far girare la richiesta/ricerca anche in mailing list: è bene che ogni rete si senta (se vuole) coinvolta già nella fase di realizzazione del documentario. Mandiamo una mail come “gruppo comunicazione” alla mailing list?

Io neanche riesco a spiegarlo bene quanto sia contento che questo progetto stia diventanto “tutti insieme”, e sono felice di ri-intraprenderlo con il tavolo che abbiamo creato noi tutti guardandoci negli occhi…con voi.

Daye !!!!

Report spacci autogestiti – moneta sociale

abbiamo iniziato mettendo in campo le 2 strade possibili :

  1.    Creazione di una “enclave” economica ,che coinvolga tutta una serie di mestieri, soggetti anche diversi, che renderebbe possibile

     anche l’uso della moneta sociale, in questo ambito dovremmo elaborare strategie di autotutela

  1.    Adoperarsi per chiedere modifiche alle norme vigenti

Gioacchino della CIC ci ha spiegato come funziona il loro sistema.

Hanno dei magazzini autogestiti (rebost), collegati ad una logistica collettiva, se ci sono costi di gestione si ammortizzano tra i partecipanti.  Sul prezzo al dettaglio hanno reso trasparente la quota destinata al trasporto. I magazzini sono all’interno di spazi sociali o in casi particolari spazi presi in affitto per lo stoccaggio dei prodotti. Lo scambio avviene privilegiando l’uso della moneta sociale, ogni ecorete ha la sua moneta sociale, che valuta il suo costo di ora di lavoro, lo scambio tra monete è regolato da regole di stabilità economica reciproca definiti da una assemblea trasversale alle ecoreti. I produttori che non accettano la moneta sociale  continuano ad usare l’euro. Per ordini da ecoreti diverse dalla propria il prodotto viaggia verso il magazzino più vicino (per prodotti non deperibili il trasporto è mensile). La liquidità in euro è garantita dalla cassa centrale della CIC.

Abbiamo accennato al superamento dei GAS, alla necessità di costituire filiere autogestite , nell’ottica di ragionare su sistemi di sussistenza che si tengono ai margini dell’economia capitalista, e di gruppi di offerta.

A proposito è emersa la necessità di studiare il contesto politico e sociale, per capire come costruire una reale alternativa economica, non dobbiamo trattare solo di prodotto contadino,  quindi come interagire con gli altri mestieri ?

Impellente la necessità di costruire comunità-relazioni per creare nuovi sistemi di scambio.

Per superare il dualismo produttore-consumatore è stato proposto di inserire nei mercati oltre ai prodotti contadini altri servizi, e di socializzare gli strumenti.

L’esperienza della CIC ci invita a superare il dualismo tecnica-politica ragionando sulla necessità che viaggino insieme in un sistema di tecno-politica.

Una domanda fondamentale “come garantire la distribuzione dei prodotti ai gas e agli spacci, mantenendo un prezzo contenuto ed accessibile ?”

A bologna stanno lavorando alla costituzione di una cooperativa (ispirandosi all’esperienza di una cooperativa di consumatori di Brooklyn) nella quale ogni socio dando 2-3 ore di lavoro mensile consentirebbe l’abbassamento dei prezzi.

Sempre a bologna stanno lavorando sulla logistica-magazzini autogestiti e diffusi.

C’è stato poi l’intervento di Enric (fondatore della CIC), che ci ha presentato il progetto di Freedom Coop.

In pratica hanno registrato una cooperativa nel Liechtenstein, che ha un regime fiscale ed una tassazione ‘privilegiata’, per renderne disponibile l’uso nei vari paese, al momento grecia-italia-spagna.

Questa proposta ha suscitato da una parte la perplessità per l’uso di modalità tipicamente legate al mondo del capitalismo, dall’altra il sostegno perché è necessario utilizzare gli strumenti del nemico.

Il gruppo ha proseguito nel pomeriggio focalizzandosi sulle attività da mettere in campo, “la cassetta degli attrezzi”  a proposito di :

–    Spacci

–    Distribuzione

–    Logistica

–    Autotutela

–    Mutuo appoggio

–    Moneta sociale

Abbiamo pensato di utilizzare una pagina su we.riseup.net per condividere esperienze e conoscenze a proposito di questioni legali, fiscali e sanitarie, è necessario uno studio ed una socializzazione delle scappatoie che permettano di sfruttare le zone grigie.

socializzare i nominativi di avvocati-fiscalisti-commercialisti, (meglio se riuscissimo ad organizzare un team stabile), preparare domande sui temi “caldi”.

elenco degli spacci-magazzini-spazi per la logistica e dei mezzi disponibili per la movimentazione di prodotti,

approfondimento della moneta sociale – alcuni di noi sono stati inseriti nei vai gruppi (nazionali ed internazionali) che stanno dibattendo su faircoop e freedom coop

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *